Freelance e partita iva. Gli adempimenti del Libero professionista.

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Freelance e partita iva. In questo articolo ti riporto quali sono gli adempimenti fiscali e contributivi del Libero Professionista.

La crisi che attanaglia la nostra economia, la perdita del proprio lavoro, l’impossibilità a trovarne uno oppure semplicemente la voglia di realizzare da soli una propria attività, porta numerose persone a “mettersi in proprio”.

Freelance e partita iva è la ricerca che più viene fatta sui maggiori motori di ricerca. Uno dei tanti motivi che spingono gli utenti di internet a ricercare notizie fresche e comprensibili su tale argomento è la voglia di crearsi un avvenire nuovo e più fruttifero, direi meno incerto, rispetto a quello che si è avuto fino ad oggi facendo il dipendente a tempo determinato o con contratti a progetto.

Se anche tu hai voglia di far emergere le tue competenze acquisite in anni di studio e lavoro sul campo, questo articolo ti farà comprendere, in pochi steps, quali saranno gli adempimenti fiscali e contributivi che dovrai affrontare una volta aperta la tua partita iva.

Se vuoi diventare un libero professionista o freelance lavorando online, il primo passo da fare verso il tuo nuovo lavoro è l’ apertura della partita iva. Operazione di per se’ semplice da poter fare anche da soli. La soluzione ideale sarebbe quella di farsi assistere da un commercialista esperto che ti saprà orientare sul da farsi cosicché tu ti possa focalizzare totalmente sulla tua attività senza alcun pensiero burocratico. Non è poco, te lo garantisco.
Ti farò percorrere gli adempimenti previsti dalla normativa italiana, dal fisco e dalla previdenza, in base al settore in cui intendi operare.

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Il Freelance – Libero Professionista. Specializzazione e titolo di studio 

Il libero professionista o freelance, dopo uno specifico percorso di studi e specializzazioni, ha acquisito una professionalità e la pone al servizio dei propri clienti sotto forma di prestazioni professionali, senza porre in essere con questi soggetti rapporti di lavoro subordinato.

Esistono delle professioni che per essere esercitate necessitano dell’iscrizione in specifici albi professionali come accade per i Dottori Commercialisti, i Consulenti del Lavoro, gli Architetti ecc.

Il Freelance – Libero Professionista entro 30 giorni dall’inizio della sua attività deve:

– Richiedere il numero di Partita Iva tramite un modello AA9/12 da presentare presso l’Agenzia delle Entrate competente per Provincia;
– Iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps ovvero, se esistente, presso la Cassa Previdenziale del proprio Ordine come accade per i Consulenti del Lavoro o per i Dottori Commercialisti;
– Aprire una posizione Inail qualora avrai bisogno dell’aiuto di dipendenti.

Tramite un’unica e non facile comunicazione telematica si potranno effettuare tutti gli adempimenti obbligatori. Per questa fase l’assistenza e la consulenza fiscale di un Commercialista esperto è fortemente consigliabile, non solo per la compilazione e trasmissione delle comunicazioni agli Enti preposti per l’avvio della tua attività, ma anche perché è in questo ambito che devi scegliere la forma sociale con cui esercitare la tua professione ed il regime contabile che fa al caso tuo.

Puoi richiedere una mia consulenza fiscale specifica al tuo caso seguendo questo link Inizia da qui.

Quali sono gli adempimenti previdenziali del Freelance – Libero Professionista?

Gli Oneri Previdenziali variano a seconda che esista o no una Cassa di Previdenziale Specifica.
Nel caso in cui esista la Cassa Previdenziale, il professionista è assoggettato alla contribuzione prevista da quest’ultima.
Nella seconda ipotesi, invece, si applica la contribuzione previdenziale prevista dalla Gestione Separata Inps.
E’ previsto anche un caso intermedio ovvero nel caso in cui il Professionista svolga sia lavoro autonomo sia lavoro dipendente.

Quali sono gli adempimenti fiscali del Freelance – Libero Professionista?

Con l’apertura della partita iva, il professionista potrà scegliere il regime fiscale a cui sottoporsi. Ad oggi ne esistono solo due tipologie, molto differenti tra loro per adempimenti previsti e per imposte da pagare. Sto parlando del:

1) regime semplificato
2) regime forfettario.
Vediamone le differenze.

Il regime semplificato è previsto come il classico regime con cui professionisti, agenti e freelance effettuano la loro contabilità.

I requisiti e gli obblighi del regime semplificato sono i seguenti:

  • compensi o valore dei beni strumentali o spese per dipendenti senza alcun limite di ammontare;
  • assoggettamento iva (quindi liquidazione trimestrale o mensile)
  • nuova comunicazione trimestrale delle fatture di acquisto e vendita
  • pagamento acconto iva entro fine anno
  • emissione delle fatture con il calcolo della ritenuta di acconto;
  • tenuta della contabilità semplificata (oppure in opzione si può scegliere la contabilità ordinaria)
  • invio Telematico Dichiarazione dei Redditi (Unico)
  • assoggettamento agli Studi di settore

Il Regime forfettario è il sostituto dei precedenti regimi agevolati per soggetti di minori dimensioni.

I nuovi Freelance che scelgono di aprire la partita iva in regime Forfettario, potranno usufruire dell’unico regime agevolato rimasto in vigore dal 2016.

Le agevolazioni fiscali e previdenziali che ti spettano in caso di opzione per il regime forfettario, sono le seguenti:

  • tassazione agevolata con un’imposta del 5% per i primi 5 anni (start-up) sul reddito calcolato forfettariamente
  • dal sesto anno in poi la tassazione sarà del 15%
  • riduzione del 35% dei contributi previdenziali ma solo per gli artigiani ed i commercianti;
  • non soggezione agli Studi di Settore
  • i registri Iva non sono obbligatori, si devono solo numerare progressivamente le fatture, certificare i corrispettivi e conservarli
  • sulle fatture non andrà addebitata l’Iva
  • possibilità di accesso al regime forfettario ai lavoratori dipendenti a condizione che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30.000 euro non è riconosciuta la deduzione analitica di costi/spese
  • Novità Regime forfetario in vigore dal 2019: imposta del 5% per gli under 35 e del 15% per il resto dei contribuenti.

Alle agevolazioni che ti ho elencato, si aggiunge l’esistenza di un’ulteriore “sconto contributivo” a fronte di chi, come te, voglia fare il freelance e dovrà iscriversi alla Gestione separata inps.

E’ stata ridotta la percentuale dei contributi che verserai in base al fatturato prodotto, percentuale che ad oggi è del 25%.

Il regime forfettario può essere utilizzato da coloro che vogliano avviare ex novo un’attività autonoma ma può essere adottato anche da chi già svolge attività di impresa, arte o professione rispettando determinate condizioni.

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angela amato
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